Coworking

Ad’A Atelier d’Architettura. Smartworting mediterraneo

A Trapani è sorto un piccolo coworking “smart” dedicato ai giovani imprenditori, dove lo spazio contenuto è dilatato da soluzioni semplici ma efficaci
Formel/lab è il co-working dedicato alle start-up voluto dall’azienda Formel all’interno dei propri spazi aziendali (foto di Ad’A Atelier d’Architettura)

Formel/Lab è il nome dell’incubatore d’idee che la Formel, società operante nel campo della formazione agli enti pubblici e casa editrice, ha voluto creare a Trapani all’interno dei propri spazi, per offrire a giovani menti brillanti la possibilità di vedere finanziate delle valide idee sottoforma di StartUp. Il progetto è firmato da Giusi Mondino e Gianni Ingardia di Ad’A Atelier d’Architettura, professionisti trapanesi che dal 2013 operano “in maniera sartoriale” su progetti d’architettura e interior.

«Il nostro lavoro consiste nel dar forma all’idea, traducendo, pensieri, visioni e disegni in qualcosa che si può toccare con mano, combinando materiali, interpretando i colori, modellando la luce naturale e sottolineando tutto con un’attenta cura per il dettaglio e per il fatto su misura»
GIANNI INGARDIA  e GIUSI MONDINO, progettisti di Ad’A Atelier d’Architettura

Si tratta di uno spazio di circa 60 metri quadri nato dalla totale trasformazione del magazzino per la cancelleria e dei vecchi hardware comunicante con gli spazi occupati dall’azienda. «All’idea d’investire parte delle risorse societarie per un fine nobile è seguita l’altrettanta nobile idea di riqualificare uno spazio a margine degli uffici, dietro l’esplicita richiesta del cliente di progettare uno spazio “smart”, in grado di contribuire ad alimentare la brillantezza delle idee di possibili giovani imprenditori» raccontano i progettisti.

Cosa è cambiato
Il progetto non ha reso necessaria nessuna demolizione o opera di tipo edile. La ristrutturazione ha interessato esclusivamente il trattamento delle superfici: il grande magazzino è stato trasformato in un ampio open space suddiviso in due ambienti messi in connessione da una vetrata trasparente. Una delle due pareti rivestita con i pannelli in abete, che nasconde l’accesso ai ripostigli e al resto degli uffici, è stata realizzata a circa 60 centimetri dal muro esistente. Sulla pavimentazione originaria in gres 40×40 centimetri è stata posata la resina bianca. Per rendere il controsoffitto più attuale senza smantellarlo sono stati sostituiti i pannelli a cui sono state affiancate delle strisce led lungo una delle pareti perimetrali per un’illuminazione integrata del locale.
Il progetto ha mirato a dilatare lo spazio attraverso l’uso del bianco puro e di un’illuminazione integrata (foto di Ad’A Atelier d’Architettura)

Il tutto doveva essere realizzato in tempi strettissimi, che si sono tradotti in 10 giorni per la progettazione e 20 per il cantiere. «Lo spazio a disposizione era vuoto e bisognava vestirlo per dare un’immagine totalmente nuova e in linea con l’obiettivo del cliente – proseguono i progettisti – dunque il magazzino è stato trasformato in un ampio open space suddiviso in due ambienti messi in diretta connessione da una vetrata trasparente.

Colori e materiali sono ridotti al minimo: bianco, verde petrolio e legno di abete nautrale (foto di Ad’A Atelier d’Architettura)

Il primo, un piccolo box in legno, è destinato a ospitare i briefing tra più soggetti, mentre il secondo, quello più ampio, viene utilizzato per lavorare su singole postazioni attorno ad un grande tavolo o sul desk-wall».

La parete pannellata in abete nasconde cinque postazioni di lavoro a ribalta (foto di Ad’A Atelier d’Architettura)

Quest’ultimo è la parete attrezzata interamente rivestita con listelli di legno di abete che è studiata per trasformarsi, all’occorrenza, in zona dedicata alle postazioni singole grazie a un sistema semplice ma efficace, di piani di lavoro a ribalta.

La parete tinteggiata di verde nasconde due ripostigli e l’accesso al resto degli uffici (foto di Ad’A Atelier d’Architettura)

La seconda parete pannellata è quella “vegetale”, tinteggiata in verde petrolio e caratterizzata da una serie di cubi portavasi sempre in abete, che nasconde al suo interno spazi contenitivi, funzionali e ripostigli, oltre al passaggio diretto al resto degli uffici aziendali. Il grande tavolo con otto postazioni di lavoro, disegnato e progettato su misura, si colloca simbolicamente al centro dello spazio.

L’ex magazzino aziendale è stato trasformato in un open space suddiviso in due ambienti da una vetrata trasparente (foto di Ad’A Atelier d’Architettura)

«Il progetto ha mirato a dilatare lo spazio attraverso l’uso del bianco puro, con l’uso di un pavimento in resina cementizia bianca, di grandi tende filtranti e del controsoffitto con l’illuminazione integrata.» concludono Mondino e Ingardia.

Colori e materiali sono ridotti al minimo: bianco, verde petrolio e legno di abete nautrale (foto di Ad’A Atelier d’Architettura)

La scelta di materiali e cromie è ridotta al minimo: bianco, verde petrolio e legno di abete nautrale. Unica nota aggiuntiva di colore, il giallo della poltrona di design Daw di Eames.

 

La filiera delle professioni 

Il produttore
Resina a effetto cemento naturale

La superficie del locale è stata rivestita con Natural Cemento G40 prodotto da Elekta. Un prodotto utilizzato per ottenere un effetto cemento naturale su pavimenti e pareti in ambito residenziale, commerciale e contract, che Claudio Spreafico, product manager dell’azienda descrive in questo modo: «Natural Cemento G40 offre elevate prestazioni di resistenza a pavimento e un’ottima impermeabilità anche in ambienti a diretto contatto con l’acqua. È una miscela di minerali in grado di creare il reale effetto cemento stonalizzato, per creare quello stile industrial che molte aziende cercano di imitare. Noi lo realizziamo con il vero cemento.». Non un’imitazione, dunque, ma l’effetto naturale del cemento è uno dei plus di questo prodotto che è anche semplice da posare: «Con soli 2 millimetri di spessore è possibile applicarlo direttamente sulla superficie esistente, anche su piastrella, senza rimuovere il sottofondo e, quindi, senza polvere o smaltimenti di materiali da cantiere. In soli quattro giorni è possibile rinnovare un pavimento di un negozio, i bagni dell’hotel oppure le pareti di casa» Claudio Spreafico, Product manager di Elekta, Gruppo Gani

Il distributore
Differenziare come parola d’ordine

Ignazio Amico è il titolare del Colorificio che porta il nome di famiglia. È subentrato nel 2003 al padre e allo zio, che nel 1973 avevano aperto uno spazio diventato un punto di riferimento storico per Trapani e dintorni. «Nasciamo e restiamo un colorificio specializzato, ma abbiamo ampliato decisamente la gamma dei prodotti proposti: resine, poliuretanici, decorativi, carte da parati, materiali di alta gamma che rispondono alle esigenze di un mercato in trasformazione.» commenta Amico. La rivendita, la stessa da cinquant’anni, è stata ripensata totalmente per dare protagonismo allo spazio espositivo: 110 metri quadri a cui si aggiungono 40 metri quadri di superficie dedicata alle belle arti. Il magazzino è triplicato, per un totale di 400 metri quadri. Molto attivi i social, che raggiugono anche una clientela non locale. «Trapani è una realtà relativamente piccola e i social ci aiutano a raggiungere anche chi arriva da fuori» sostiene il titolare, che prosegue: «Lavoriamo con una clientela varia, soprattutto con le piccole imprese, i privati e qualche professionista. Grazie alla mia esperienza come applicatore, la clientela giunge a noi soprattutto con il passaparola, ma abbiamo anche una pagina Facebook che manteniamo attiva». Ignazio Amico, titolare di Amico Colori

L’imprenditore edile
Un approccio artigianale

L’impresa che si è occupata di trasformare gli spazi di Formel Lab è quella di Vincenzo ed Enrico Maria Ciotta, due fratelli che hanno all’attivo trentacinque anni di esperienza nel settore edile. In questo caso, «Inizialmente nata come impresa edile generica, negli anni ci siamo adeguati al mercato e ci siamo specializzati nelle finiture: cartongessi, resine, controspffitti, carte da parati, ecc. per cui riceviamo una costante formazione.» racconta Vincenzo Ciotta, il fratello minore. «Per questo progetto ci siamo occupati anche della realizzazione del rivestimento in legno, con i tavolini a ribalta. Una sfida interessante.» commenta Ciotta. Con un raggio d’azione su Trapani e provincia, l’impresa, che si vanta di lavorare ancora con un approccio artigianale, è conosciuta sul territorio e riceve le sue commesse grazie al passaparola di professionisti eclienti finali, privati, soprattutto. Vincenzo Ciotta, titolare dell’Impresa artigiana Vincenzo Ciotta