Speciale Smartworking

Massimo Buccilli, Velux. Lavorare (in remoto) ai tempi del Coronavirus

«L’inusitata portata delle restrizioni e blocchi imposti dall’emergenza sanitaria del Coronavirus ha colto tutti di sorpresa. Velux Italia, tuttavia, ha potuto riorganizzarsi abbastanza velocemente; il 95% dei nostri collaboratori ha iniziato a lavorare da casa dal 4 marzo. Questo grazie ad abitudini e processi di lavoro già acquisiti negli anni passati, e all’adozione dello smart working, in affiancamento al tradizionale lavoro in ufficio. In meno di 24 ore l’intera azienda era operativa (tranne i servizi legati alla manutenzione degli uffici) e non registrava alcuna perdita di produttività in relazione al mercato. Prova ne sia il fatto che le vendite prima del blocco totale avvenuto intorno al 15 marzo progredivano ad un tasso di crescita a doppia cifra. Ad oggi siamo pienamente operativi malgrado le vendite siano vicine allo zero. Per l’approvvigionamento dei prodotti, Velux può contare su diversi siti produttivi dislocati in varie parti d’Europa, quindi su diversi percorsi che ci garantiscono la possibilità di fornire i nostri clienti anche in caso di blocchi parziali di regioni e/o zone produttive. Inoltre, da diversi anni ci avvaliamo di un partner logistico che stocca i nostri prodotti centralmente e siamo quindi pronti a ripartire non appena il blocco cantieri/trasporti verrà sollevato.
Le necessità di Velux Italia sono quelle di tutti gli operatori della filiera, una procrastinazione di scadenze fiscali che non possono essere onorate senza un giro d’affari adeguato ma soprattutto uno sblocco veloce dei cantieri e dei trasporti avendo chiarito quelle che debbano essere le ragionevoli condizioni di igiene e sicurezza da improntare alla ripresa. Ho visto protocolli girare che sinceramente non tengono conto delle condizioni di lavoro nei cantieri tant’è che Ance ha deciso per la maggior parte di chiuderli. Il governo si sta muovendo bene sul fronte sanitario/preventivo ma ho notato un grave ritardo rispetto ad altri paesi dell‘Eurozona nel proporre misure economiche adeguate al sostegno all’economia.
In ultima analisi, i nostri rappresentanti politici devono cercare con tutte le loro forze un aiuto dall’Europa, accettando le condizioni che raccolgono il più ampio consenso dei paesi europei perché l’emergenza non ci consente di ingaggiare battaglie politiche infinite che non fanno altro che ritardare un sorpasso dell’emergenza» Massimo Buccilli, amministratore delegato Velux Italia

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