Vuoi tagliare i consumi energetici fino al 40%?

Una startup green, fondata da un gruppo di cervelli in fuga che fa business (buono) con la CO2 ha messo a punto Enerbrain che abbatte sensibilmente i consumi
Gruppo di lavoro di Enerbrain nella sede di Torino (foto di A. Lercara)

Una “scatoletta intelligente” che permette di cambiare l’aria all’interno degli edifici chiusi e di tagliare il 30% del consumo energetico. Si basa su quest’idea la startup Enerbrain che dal 2015 lavora (e cresce) con gli algoritmi che sanno far diventare intelligenti gli edifici. Un’idea di successo, almeno leggendo i numeri: in tre anni Enerbrain è passata da 150mila a 2 milioni di euro di fatturato con obiettivo 5 milioni per il 2019, ha raccolto un milione di euro di finanziamenti (con altri 3 milioni in arrivo), è passata da 6 a 25 dipendenti. Insomma, una startup dell’energy-tech cresciuta fino a diventare una scaleup.

Come funziona

Il sistema Enerbrain

Enerbrain agisce su tutte le fasi di retrofit energetico – l’insieme delle operazioni, tecnologiche e gestionali per razionalizzare l’energia tra sistema edificio e ambiente esterno – con sensori plug&play che monitorano, analizzano e intervengono dialogando con il sistema proprietario dell’impianto. L’algoritmo di regolazione si integra perfettamente con i Bms (Building Management System) e agisce da supervisore verificando i parametri ambientali raccolti per poi agire direttamente sull’erogazione di caldo e freddo. È una tecnologia che impara letteralmente dal comportamento dell’edificio e da tutte le variabili che lo riguardano, considerando anche umidità e anidride carbonica: un sistema che prevede l’installazione di sensori IoT all’interno di un edificio, dotati di batteria a lunga durata, che rilevano in tempo reale tutti i dati ambientali, dalla temperatura alle emissioni di CO2, e li trasmettono al sistema informatico Enerbrain.

Enerbrain: Sensore, attuatore e dashboard di controllo foto Enerbrain)

Poi, con una centralina, è possibile modificare gli stessi parametri, tagliando gli sprechi e migliorando l’aria all’interno degli edifici. La caratteristica di Enerbrain, che è pensato soprattutto per l’edilizia non residenziale, è che è installabile da chiunque facilmente, si connette a qualsiasi rete 3G o 4G, e consente il controllo degli impianti da remoto senza cambiamenti invasivi.

Gli ideatori

Giuseppe Giordano e Filippo Ferraris controllano gli attuatori per l’ottimizzazione degli impianti (foto Enerbrain)

Enerbrain è nata a Torino nel 2015 da un team di imprenditori, ricercatori ed esperti in tecnologia, con l’obiettivo di cambiare il modo in cui gli edifici usano energia, rendendoli più efficienti e più confortevoli. Il dream team di questa startup di successo è composto da Filippo Ferraris, torinese, una laurea in architettura al Politecnico di Torino con esperienze professionali a Londra e New York, oltre alla partecipazione nella realizzazione del Future Food District all’Expo di Milano, insieme a Giuseppe Giordano, architetto con esperienze in Texas, Marco Martellacci, fisico esperto di cibernetica, Francesca Freyra, ingegnere per l’ambiente e il territorio con esperienze a Londra. A loro si è unito poi Alexis Susset, esperto di network architecture e cloud computing con dieci anni di esperienza in Vodafone.

Giuseppe Giordano, cofounder e ceo di Enerbrain (foto di A. Lercara)

«Abbiamo sviluppato un prodotto tecnologico, “Energy Cloud”, composto da un hardware e da un software per la gestione degli impianti di climatizzazione. Agiamo su tre pilastri: i costi energetici perché Enerbrain genera un risparmio energetico del 30%, che consente di aumentare la liquidità delle aziende e migliorarne la profittabilità; il comfort perché Enerbrain migliora la qualità dell’aria degli edifici con la conseguente riduzione dell’inquinamento prodotto per riscaldamento e raffreddamento; l’engagement perché Enerbrain offre dashboard per i tecnici per la gestione del portfolio immobiliare e sensibilizza gli occupanti degli edifici ai temi dell’ambiente e dell’attenzione agli sprechi». Giuseppe Giordano, cofounder e ceo di Enerbrain (foto di A. Lercara per Enerbrain)

La soluzione “Energy Cloud” è offerta con una formula di condivisione del risparmio, in modo che i clienti non debbano sostenere alcun investimento iniziale.

Fino al 40% di risparmio energetico

Il sistema è già stato installato in alcuni importanti edifici in Italia (fra cui il Lingotto a Torino, il Teatro Carignano di Torino, Autogrill di Ceriale, SV) e in Europa (Francia, Portogallo, UK, etc..). Enerbrain è stata scelta come partner di FCA e di Planet Idea e fornisce consulenza su temi energetici e di sostenibilità per progetti innovativi in ambito industria 4.0 e nella costruzione della smart city di Croata in Brasile. In particolare, il Teatro Carignano di Torino ha raccontato in una campagna di comunicazione di essere anche il più green d’Italia grazie alla tecnologia di “retrofit energetico” targata Enerbrain: un edificio così antico, con oltre 300 anni di storia, oggi ha tagliato la bolletta energetica del 23% e ottimizzato il comfort termico per gli spettatori, ha diminuito le emissioni di sostanze inquinanti nell’ambiente, riducendo in pochi mesi di ben 15 tonnellate la CO2 emessa, pari alla quantità assorbita da 99 alberi.

Quello di Enerbrain pare essere un modello di efficientamento energetico altamente scalabile e personalizzabile, compatibile con tutti gli impianti Hvac (Heating, Ventilation and Air Conditioning) che «si remunera attraverso il risparmio in bolletta e assume una valenza strategica per la valorizzazione degli asset immobiliari e per ridurre l’impatto ambientale degli edifici».

 

 

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