Il 2016 è l’anno della riprese dell’industria delle costruzioni?

cantiere_evidIl 2016 sarà l’anno della svolta caratterizzato dall’inversione del trend economico negativo e dalla crisi che hanno avuto inizio nel 2008?

L’Osservatorio Congiunturale Ance, presentato il 22 dicembre 2015, poneva in evidenza che “il mercato immobiliare residenziale, dal terzo trimestre 2015, consolida la ripresa in atto dall’inizio dello scorso anno”. Dopo una lunga fase negativa, infatti, tra il 2007 e il 2013 il numero delle compravendite di abitazioni in Italia si era più che dimezzato (-53,6%)”. Nel 2016 l’incremento delle compravendite immobiliari sarà superiore al 10%, pari a 500mila unità, sulla base delle più recenti stime dell’Ufficio Studi dell’Ance. Le compravendite nel 2016, sottolinea Ance, cresceranno “anche in virtù dei recenti provvedimenti fiscali previsti nel disegno di legge di stabilità per il 2016”.  Ance, inoltre, prevede per il 2016 “una sostanziale stazionarietà dei prezzi, che dovrebbero iniziare ad aumentare solo nel 2017 dell’1,6%”.

L’incremento del Pil in Italia non è più dovuto all’aumento della domanda estera, ma dalla domanda interna. Questo è un cambiamento economico di fondo positivo per il nostro Paese. Infatti, dal terzo trimestre 2015 le esportazioni italiane sono meno vivaci del previsto; mentre, al contrario, la domanda interna e i consumi degli italiani nel nostro territorio risultano migliori del previsto. Il ciclo economico positivo, in particolare, interessa le vendite di auto, che continuano a seguire un trend di crescita. Il mercato dell’auto ha un valore segnaletico congiunturale molto elevato. È quindi un segnale importante di inizio di una fase economica positiva.  Un altro fattore positivo è rappresentato dalla riduzione del prezzo del petrolio; la cui contrazione potrebbe diventare un fattore strutturale. Nuovi paradigmi tecnologici (per esempio digitalizzazione, lavoro a domicilio, auto elettrica, luci a Led …) stanno cambiando le esigenze energetiche dei Paesi industrializzati. Dato che il petrolio fa parte del paniere dei beni delle famiglie, una riduzione dei costi energetici, di riscaldamento e trasporto si traduce in un aumento del potere d’acquisto delle famiglie e quindi in un aumento della domanda interna in tutti i Paesi industrializzati.

I dati Nielsen indicano che gli italiani nei supermercati si stanno riorientando verso l’acquisto di prodotti di maggiore valore unitario. La gente sembra stanca di continuare a comprare uova, acciughe e altri beni di consumo più poveri, appare più ottimista e orientata verso beni di largo consumo di gamma più elevata
I dati Nielsen indicano che gli italiani nei supermercati si stanno riorientando verso l’acquisto di prodotti di maggiore valore unitario. La gente sembra stanca di continuare a comprare uova, acciughe e altri beni di consumo più poveri, appare più ottimista e orientata verso beni di largo consumo di gamma più elevata

Tuttavia, in Europa rimane la crisi greca, 20 milioni di disoccupati, una diffusa instabilità politica; rimangono i problemi di lavoro, sicurezza e immigrazione che possono frenare la ripresa. In Italia, in particolare, la complessità della burocrazia e il nostro sistema fiscale farraginoso impediscono al Paese di agganciare il nuovo ciclo economico positivo.

Un segnale positivo, sottolinea l’Ance, “proviene dall’occupazione. Il numero di occupati nelle costruzioni, dopo 19 trimestri consecutivi di cali tendenziali, mostra dal secondo trimestre 2015 una crescita del 2,3% su base annua. Tuttavia, Ance evidenzia che “dall’inizio della crisi il settore delle costruzioni ha perso 502mila posti di lavoro (-25,3%) e considerando anche i settori collegati la perdita complessiva raggiunge le 780mila unità”.

La Legge di stabilità 2016 ha un ruolo importante per la ripresa del settore costruzioni? Le recenti misure del Governo Renzi sulla fiscalità relative alla casa sono positive, per esempio l’eliminazione di Imu e Tasi sulla prima casa e la proroga agli incentivi sulle ristrutturazioni edilizie e sul risparmio energetico. Ma rimane una fiscalità troppo elevata per le imprese. Infine, il nuovo ciclo economico è caratterizzato dagli effetti diffusivi intersettoriali delle nuove tecnolgie digitali e da nuove regole del gioco competitivo che è necessario assimilare.