2015, l’anno delle startup innovative

Fotolia_42322520_L_01Al termine dell’anno appena trascorso le startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese erano 5.143, in aumento di 439 unità rispetto alla fine di settembre (+9,3%). Rappresentavano lo 0,33% dell’universo delle società di capitali italiane (a fine settembre il rapporto era pari allo 0,31%).

Complessivamente, le startup innovative iscritte al 31 dicembre 2015 hanno registrato una produzione pari a poco più di 340 milioni di euro nell’anno precedente (valore calcolato sulle 2.860 imprese per le quali si dispone dei bilanci sull’esercizio 2014). Elevato risulta il grado di immobilizzazione sull’attivo patrimoniale: il rapporto è pari al 30,5% (quasi dieci volte maggiore rispetto al rapporto medio delle società di capitali, 3,4%).

Sempre con riferimento al 2014, prevale la quota percentuale di startup innovative che registra una perdita: 56,7% contro la restante quota (43,3%) che segnala un utile di esercizio. Limitatamente alle imprese in utile, le startup generano, invece, più valore aggiunto rispetto alle società di capitali (34 centesimi contro 21).

Al 31 dicembre 2015, le startup innovative coinvolgevano 19.957 soci, 1.280 in più rispetto a fine settembre; i dipendenti erano invece 5.351 al 30 settembre 2015, in aumento di 460 unità rispetto a fine giugno.

La Lombardia è la regione che ospita il numero maggiore di startup innovative: 1.122, pari al 21,8% del totale. Seguono l’Emilia-Romagna con 578 (11,2%), il Lazio 501 (9,7%), il Veneto 384 (7,5%) e il Piemonte 357 (6,9%).

Quanto alle province, in termini di popolosità assoluta primeggia Milano, con 756 startup (14,7% del totale). Seguono Roma con 433 (8,4%), Torino 268 (5,2%), Napoli 164 (3,3%) e Bologna 147 (2,9%). Superano le 100 startup anche le province di Firenze, Modena, Trento, Bari (new entry) e Padova.

Queste e altre evidenze numeriche sono contenute nel quinto numero del report strutturale curato da Infocamere relativo al quarto trimestre del 2015.