Sangalli. Nuova risposta economica UE per dare ossigeno alle imprese

Assemblea generale straordinaria di Assimpredil Ance (foto Assimpredil Ance)

Non potendo essere fisicamente presente all’Assemblea Generale Straordinaria del 21 marzo 2022, convocata da Regina De Albertis, presidente di Assimpredil Ance, Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia ha partecipato all’evento attraverso un video.

Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio Imprese per l’italia, intervenuto in video all’Assamblea Generale Straordinaria di Assimpredil Ance

«Stiamo già risentendo delle ripercussioni della drammatica crisi provocata dall’invasione russa dell’Ucraina che vanno ad accrescere in maniera esponenziale quella dell’aumento del caro energia e l’aumento del prezzo delle materie prime, oltre agli aspetti legati all’interscambio commerciale al turismo».

Una soluzione per ridare ossigeno al sistema imprenditoriale 

«La guerra in Ucraina ha amplificato la crisi economica iniziata due anni fa con la pandemia e il risultato è che sta frenando sensibilmente la crescita mentre accelera l’inflazione. Davvero lo scenario peggiore per la nostra economia. E serve certamente una soluzione più rapida in raccordo con l’Unione Europea, come è accaduto con la crisi Covid, per finanziare questa nuova e più grave emergenza e per ridare ossigeno al sistema imprenditoriale.

Da qui la necessità di una nuova risposta economica coordinata degli Stati membri e delle istituzioni dell’UE in materia degli aiuti di Stato, risposta che preveda interventi per ogni settore economico colpito dalla crisi anche in materia di garanzie per l’accesso al credito e di moratorie dei prestiti bancari».

La produzione di energia e la transizione energetica 

«Senza dimenticare le compensazioni anche degli extra costi determinati dal caro-carburante, sul fronte caro-energia serve un piano strategico che punti all’indipendenza dalle forniture estere, in particolare da quella Russa, a partire dalla spinta alla produzione nazionale di gas, all’impulso alle rinnovabili senza escludere il nucleare di nuova generazione.

E per affrontare la transizione energetica servono realismo e pragmatismo, senza gli ideologismi dei troppi “no” preconcetti e senza i percorsi ad ostacoli di una burocrazia che dilata i termini di una realizzazione delle opere.

Credo che le soluzioni più efficaci non possano che essere individuate ancora una volta nella dimensione europea. Mai come oggi c’è l’assoluta di una evoluzione dell’Unione Europea in chiave, soprattutto, politica. Dunque, più Europa in politica estera e nella difesa comune, così come per la politica energetica. E più Europa significa più Italia».

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