Studio NA3. Roma, tra passato e futuro

La zona ingresso e il soggiorno sono state aperte e ora l’ambiente è unico. Una “striscia” di parete che ospita il camino e un inserto nel pavimento sono rivestiti in gres (foto di Angelo Aloisi)
La zona ingresso e il soggiorno sono state aperte e ora l’ambiente è unico. Una “striscia” di parete che ospita il camino e un inserto nel pavimento sono rivestiti in gres (foto di Angelo Aloisi)

Rispettare il passato per guardare avanti. Una ristrutturazione romana aggiorna un appartamento su due piani, lasciandone intatto il fascino classico ma ripensando spazi e funzioni. Nel quartiere più avveniristico della Capitale, l’architetto Nicola Auciello dello Studio NA3 ha ristrutturato un doppio appartamento all’interno di un edificio degli anni Cinquanta.

Una vista della scala che conduce all’attico, con corrimano in metallo bianco lucido e uno zoccolo azzurro che segue l’andamento curvo della parete (foto di Angelo Aloisi)
Una vista della scala che conduce all’attico, con corrimano in metallo bianco lucido e uno zoccolo azzurro che segue l’andamento curvo della parete (foto di Angelo Aloisi)

Siamo all’Eur, quartiere nato come territorio di sperimentazione, da quando, in occasione dell’Esposizione Universale che si sarebbe dovuta tenere nel 1941, è stata creata questa città nella città, capace di coniugare modernità e classicità dell’architettura romana.

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Al momento della ristrutturazione la pianta risultava troppo angusta. In particolare l’ingresso era un locale chiuso e poco valorizzato
Al momento della ristrutturazione la pianta risultava troppo angusta. In particolare l’ingresso era un locale chiuso e poco valorizzato

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L’ingresso viene aperto alla zona giorno e alla zona notte, gli spazi si compenetrano e diventano più fluidi
L’ingresso viene aperto alla zona giorno e alla zona notte, gli spazi si compenetrano e diventano più fluidi

Risponde ai rigorosi canoni estetici e stilistici di quegli anni anche l’edificio che ospita questo duplex dal taglio borghese, distribuito su due livelli, un attico e un superattico, per una superficie di circa 150 metri quadrati.

Nicola Auciello
Nicola Auciello

«La contemporaneità di questa casa è data non solo da aspetti tecnologici celati, ma dalla teatralità: quest’ultima intesa come sistema di metafore, come accade nella tecnica di ribaltamento della situazione scenica attraverso piccoli gesti o parole.
Qui, al pari di gesti e parole, sono i dettagli che unendosi prendono vita, per creare il racconto». Nicola Auciello, Studio architettura NA3

 

L’architetto è intervenuto prima di tutto sulla ripartizione degli ambienti che, a causa di superfetazioni avvenute nel tempo da parte dei precedenti proprietari, risultava poco funzionale e troppo angusta. Il nuovo progetto ha reso più fluidi i percorsi e ha ridistribuito i servizi, aprendo l’ingresso sulle zone giorno e notte. È lo stesso architetto che spiega come «Il rispetto dello spazio quanto più vicino all’originario – ove possibile – è stato l’incipit del progetto. Non solo, ma fondamentale è stata anche la scelta di un segno contemporaneo capace di colloquiare con l’Eur e con la storia, tramite alcune delicate scelte progettuali e l’accentuazione di una serie di contrasti materici e formali».

Il pavimento del soggiorno è rivestito a doghe di legno, tranne lungo il perimetro che porta ai terrazzi, dove invece è in gres (foto di Angelo Aloisi)
Il pavimento del soggiorno è rivestito a doghe di legno, tranne lungo il perimetro che porta ai terrazzi, dove invece è in gres (foto di Angelo Aloisi)

I contrasti non si sono limitati ai materiali utilizzati: tutto l’appartamento gioca sulle contrapposizioni tra passato e presente, elementi vuoti ed elementi pieni, geometrie rette e geometrie curve, luce e ombre. Tutto, a partire dall’ingresso. Qui infatti si incontrano subito i due elementi più caratterizzanti della casa: una scala e un vano guardaroba. La scala che conduce al piano superiore è originaria degli anni Cinquanta, resa ora più attuale con il semplice inserimento di un passamano in metallo bianco.

Vista del corridoio con il camino della cucina sul fondo (foto di Angelo Aloisi)
Vista del corridoio con il camino della cucina sul fondo (foto di Angelo Aloisi)

Alla base della scala un profilo nel tipico color azzurro vintage segue l’andamento della parete sottolineandone la curvatura con un effetto di contrasti tra linee rette e linee curve. Un altro elemento tipico degli ingressi di quell’epoca era il guardaroba, un vano che conserva le ante rivestite in stoffa: ora è stato ridimensionato mentre la parte bassa è stata aperta verso la cucina e sfruttata come vano per stipare la legna.

Particolare della cucina, con il camino passante e, sulla sinistra, il vano porta legna recuperato dal guardaroba d’ingresso (foto di Angelo Aloisi)
Particolare della cucina, con il camino passante e, sulla sinistra, il vano porta legna recuperato dal guardaroba d’ingresso (foto di Angelo Aloisi)

Per intervenire sull’esistente lo studio NA3 ha collaborato attivamente con l’impresa edile Best Costruzioni e con l’azienda fornitrice dei materiali Lozzi, con cui c’è stata una stretta sinergia. È la stessa titolare, Daniela Lozzi a raccontare che «quando lavoriamo a una ristrutturazione, il nostro intervento consiste nello studiare il progetto che l’architetto ha eseguito e fare con lui la ricerca dei materiali più idonei alla tipologia del locale e soprattutto adeguati al gusto del cliente. In questo caso abbiamo fornito pavimentazioni, rivestimenti di bagni e cucina, sanitari, rubinetterie, termo arredi, mobili per il bagno».

Lozzi. Un'offerta mirata alla casa
A quasi 70 anni dalla fondazione come rivendita di materiali e costruzione, l’azienda Lozzi ha un ampio showroom orientato verso un’offerta di selezionate proposte d’arredo per il bagno e la cucina, con un’eterogenea gamma di materiali per la ristrutturazione. È la titolare Daniela Lozzi a raccontare «l’accuratissima selezione di legni, pietre, marmi; la ricerca di finiture e tecnologie di lavorazione, la formazione di personale specializzato. In altre parole, offriamo la creazione di un know-how specifico e prezioso, oggi apprezzato da tanti progettisti alla ricerca di nuove soluzioni d’impiego dei materiali nell’ambito delle finiture d’interni». E per dare risposta alle domande di personalizzazione viene creato nel 2004 il marchio Lozzi riabita, con il quale si esplorano i materiali per l’abitazione con un’attenzione al design e alle novità.

I rivestimenti, in questo appartamento, hanno avuto un ruolo fondamentale in ogni ambiente. Basta varcare la porta di ingresso ed è subito evidente la presenza di una sorta di tappeto in gres, una prosecuzione della scala che diventa pavimento per poi trasformarsi in una panca.

Il bagno, rivestito quasi interamente in gres (foto di Angelo Aloisi)
Il bagno, rivestito quasi interamente in gres (foto di Angelo Aloisi)

Il gres è utilizzato come elemento che segna il raccordo degli interni con l’esterno: riveste infatti non solo i balconi, ma anche le pareti e parte delle pavimentazioni sottofinestra del soggiorno e i gradini che portano ai terrazzi. «Il gres – spiega lo stesso progettista – si coniuga con una pavimentazione in rovere cotto e con tre finiture diverse nelle zoccolature, a seconda degli ambienti e necessità: a filo bianco opaco quasi ovunque, a filo turchese pastello a sottolineare la scala, a sguscio lucido dove sono state posizionate le porte a scomparsa».