Porte per interni. Dividono per unire

(foto Effebiquattro)
(foto Effebiquattro)

La classificazione e i materiali delle porte utilizzate nei passaggi tra gli ambienti all’interno della casa, che hanno una funzione di chiusura, di filtro e di arredo
Le porte interne dell’abitazione rappresentano una delle finiture funzionali più importanti della costruzione. Il loro ruolo è molteplice e soprattutto sono componenti che permettono di unire e separare nel medesimo tempo i diversi ambienti tra loro assicurando la privacy oppure creando un sistema di continuità senza barriere all’interno della struttura abitativa o solo in una parte di questa. Nello stesso tempo, scegliendo la tipologia di porte in base alla versione di movimentazione dell’anta, al materiale, al colore e alla variante decorativa si aggiunge un forte valore formale all’arredo pur con altre importanti funzioni che vanno dalla delimitazione degli spazi personali fino a soddisfare esigenze visive, ad aggiungere dettagli estetici e ad attutire suoni e rumori all’interno dell’appartamento.

(foto Dierre)
(foto Dierre)

I componenti delle porte
La funzionalità in apertura e in chiusura di una porta interna deriva in gran parte dalla precisione del lavoro di montaggio così come il pregio estetico finale dipende non solo dalla bellezza dei materiali utilizzati, ma anche dalle finiture realizzate a completamento del telaio del serramento. La parte principale è senz’altro l’anta o battente cioè l’elemento che si apre o si chiude con molteplici varianti di movimento. Il telaio fisso che accoglie l’anta è formato da una traversa posta alla sommità e da due montanti contrapposti situati ai lati dell’apertura.

(foto Eclisse)
(foto Eclisse)

Questo è il componente che rimane in vista insieme all’anta ed è realizzato quasi sempre con lo stesso materiale e con la medesima finitura del battente. Il telaio fisso è connesso al falso telaio o controtelaio che è costruito in legno, è solidale con la muratura del vano porta, la contorna su tre lati e ha il medesimo spessore della parete. I coprifili sono gli elementi per il completamento estetico della porta e sono costituiti da profili montati sui tre lati, da una parte e dall’altra del sistema, a coprire come una cornice lo spazio tra la muratura e il controtelaio e tra questo e il telaio fisso.

Le norme
Per i serramenti interni sono state realizzate diverse norme. Tra le più importanti:
Uni 10818:2015 “Finestre, portefinestre, porte e chiusure oscuranti – Ruoli, responsabilità e indicazioni contrattuali nel processo di posa in opera” che individua i ruoli e le responsabilità dei diversi operatori che intervengono nel processo di posa in opera, dalla progettazione alla verifica finale, di finestre, portefinestre, porte esterne e interne e chiusure oscuranti di ogni tipo.
Uni En 12217:2015 “Porte – Forze di manovra – Requisiti e classificazione” applicabile alle porte incernierate/imperniate o scorrevoli con serratura per uso pedonale. Definisce la classificazione dei risultati di prova per le forze necessarie per aprire/chiudere le porte e per bloccare/sbloccare gli accessori utilizzando una chiave o maniglia.
Uni En 14221:2007 “Legno e materiali a base di legno in finestre interne e in ante e telai di porte interne – Requisiti e specifiche” che specifica i requisiti principali per il legno e i prodotti a base di legno in ante e telai di serramenti interni, incluse le caratteristiche di aspetto, durabilità biologica e altre caratteristiche fisiche

Gli organi di completamento della porta sono la maniglia completa di placca che consente l’apertura e la chiusura dell’anta e che opera insieme alla serratura nascosta nello spessore del battente.

(foto Ghizzi & Benati)
(foto Ghizzi & Benati)

Le cerniere dei sistemi ad anta determinano il movimento della porta e possono essere dotate di organi di regolazione nelle tre direzioni, altezza, profondità e larghezza, per sopperire a eventuali leggeri disallineamenti del telaio garantendo sempre un buon funzionamento. Le guarnizioni in gomma o in PVC inserite in appositi incastri contribuiscono all’insonorizzazione, impediscono il passaggio della polvere e servono ad attutire il rumore del battente in chiusura.
Le tipologie
Considerato che la porta interna è un componente funzionale e nello stesso tempo un elemento d’arredo, la scelta sulla tipologia è basata su diversi fattori. Come primo approccio occorre sempre considerare la misura del passaggio, l’ingombro dell’anta alla massima apertura e in generale lo spazio a disposizione intorno al vano per poter scegliere tra porte a battente tradizionali e una delle altre varianti. Insieme deve essere chiara la funzione formale ed estetica della porta che può diventare estremamente enfatizzante oppure essere percepita come elemento minimale.

(foto Ermetika)
(foto Ermetika)

Le porte a battente sono quelle tradizionali con anta singola o doppia a pannelli simmetrici o asimmetrici e con senso di apertura a spingere o a tirare verso l’ambiente più interno in base alle specifiche esigenze. Le cerniere in versione classica sono a due corpi m/f a infilare, ma il mercato dispone di cerniere a tre anelli che mantengono più rigida l’anta, cerniere a pivot poste alle due estremità della porta oppure cerniere a incasso che scompaiono nello spessore dell’anta. Anche la serratura può essere meccanica o magnetica, mentre per le maniglie esiste una rassegna quasi infinita di varianti. Se l’anta e il telaio sono di tipo reversibili, in ogni momento è possibile modificare il senso di apertura per ottenere più spazio nell’uno o nell’altro ambiente.

(foto Garofoli)
(foto Garofoli)

Le porte scorrevoli all’interno del muro sono realizzate a una o più ante con scomparsa del battente in un unico cassonetto ricavato su un fianco della porta o con due cassonetti posti su entrambi i lati. Il sistema scorrevole è realizzato a telaio metallico integrato nella parete, monta un robusto binario nascosto fissato alla traversa superiore e l’anta è appesa a questo mediante più gruppi di scorrimento che assicurano un movimento dolce senza impuntamenti, una notevole robustezza e un perfetto equilibrio. Questa tipologia consente di montare porte anche in presenza di spazi ristretti e viene allestita in molteplici varianti commerciali che permettono di risolvere problemi di ogni genere in qualunque tipo di passaggio. Per le grandi dimensioni ottenibili, queste porte vengono installate anche dove lo spazio abbonda come negli ambienti di rappresentanza.

(foto Pietrelli)
(foto Pietrelli)

Le porte scorrevoli all’esterno del muro sono realizzate con battente che scorre parallelamente alla parete e richiedono sempre sul fianco del vano uno spazio libero di misura uguale all’anta. Il sistema utilizza un binario a scomparsa posto sulla parete al di sopra del vano di apertura e può essere utilizzato sia con battenti in legno, quindi a spessore rilevante, che con ante in vetro con meccanismi di scorrimento in acciaio e alluminio.
Le porte a filo muro o raso muro sono connotate dall’assenza di stipite e montano un telaio predisposto nella muratura o nella parete di cartongesso. Disponibili sempre con molteplici finiture, vengono realizzate con l’anta complanare alla parete grazie alle cerniere a scomparsa incassate nello spessore della porta. La continuità spaziale e l’integrazione percettiva con la muratura è completa grazie all’invisibilità del telaio e all’assenza di coprifili. La continuità viene accentuata con una finiture tipo intonaco anche se questa tipologia è disponibile con una finitura dell’anta laccata o in legno.
Le porte a libro o a soffietto sono utilizzate dove non è possibile installare una porta a battente o a scomparsa per motivi di spazio. La porta è divisa in due o più pannelli verticali uniti tra loro da un sistema di cerniere e mediante un organo di trascinamento questi elementi si impacchettano tutti da un lato lasciando libero il varco con un ingombro molto limitato. Questa tipologia è disponibile anche in versione modulare con pannelli di 1/3 e 2/3 di larghezza e in tutte le varianti non necessariamente viene impiegata solo per ambienti di servizio.

(foto Eclisse)
(foto Eclisse)

Le porte basculanti o a bilico verticale vengono impiegate per passaggi molto ampi quando non è possibile o non si vuole restringere l’apertura e l’eventuale anta di una porta tradizionale avrebbe sia un peso che un ingombro troppo elevato nell’ambiente più interno al momento della rotazione. Il movimento del battente è consentito dai perni a scomparsa verticali, regolabili e spostati di una determinata misura verso il centro dell’anta rispetto al lato della porta. All’apertura la porta basculante deve lasciare sempre uno spazio comodo per il passaggio delle persone.
I materiali
La struttura delle porte interne viene realizzata in molteplici materiali che condizionano la robustezza del sistema e determinano il prezzo finale dell’opera. Il legno massiccio offre ottime doti di resistenza e di durata quando il materiale è perfettamente stagionato, rimane in vista sull’anta e sul telaio con solo una verniciatura trasparente in più strati per mettere in risalto le venature e può essere scelto in un’ampia rassegna di specie arboree nazionali ed estere in base alle esigenze estetiche e di arredo. Le porte con struttura listellare in legno sono rifinite all’esterno con lastre di compensato o di Mdf che formano una placcatura che richiede una successiva finitura in piallacci di legno naturale o ricomposto, in laminato o a laccatura. Le porte con struttura tamburata utilizzano sempre un telaio in legno e un completamento con strati esterni in compensato o in Mdf che lasciano un’intercapedine riempita con una struttura alveolare a nido d’ape. Anche in questo caso richiedono un ulteriore rivestimento di finitura in piallacci di legno naturale o ricomposto, in laminato o a laccatura.

(foto Effebiquattro)
(foto Effebiquattro)

Gli inserti in vetro o le porte a tutto vetro utilizzano cristalli ed eventuali finiture metalliche a contorno dell’anta. In genere sono utilizzati vetri di sicurezza temperati che in caso di rottura si sbriciolano senza schegge oppure vetri stratificati con una pellicola interna posta tra due cristalli che in caso di danneggiamento non si distaccano dal supporto.
Per il rivestimento di finitura dell’anta e del telaio non in legno massiccio, che richiede solo un completamento a verniciatura, vengono utilizzati diversi materiali tra i quali i piallacci di legno naturale o ricomposto a spessore sottile da incollare come una placcatura finale sulle superfici e quindi da verniciare per mettere in risalto la venatura oppure i laminati e i laminatini a base fenolica o melamminica che possono imitare l’effetto del legno, ma sono disponibili anche in molteplici colori con un’alta resistenza ai graffi e all’umidità. Per le superfici a effetto metallico si impiega quasi sempre l’alluminio con trattamento ad ossidazione anodica, materiale leggero che viene completato con un’estesa gamma di profili ottenuti per pressofusione. Le finiture laccate, molto diffuse con arredi di tipo moderno o contemporaneo, sono eseguite con verniciature opache o brillanti in più strati per ottenere una coltre colorata a scelta, impermeabile e facile da pulire. Insieme alle finiture, è possibile aumentare l’effetto decorativo delle porte con incisioni effettuate a pantografo che consentono di realizzare scorniciature e piani a diverso livello di ribassamento in modo da creare sulle superfici in opera giochi di luce e ombre per arricchire l’ambiente.

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Ghizzi & Benatti. Infinity

Petrelli Porte. Demetra