Osservatorio sulla Casa. Nel 2017 solo un quarto degli italiani è soddisfatto della propria abitazione

Presentati i risultati dell’Osservatorio sulla Casa 2017, l’indagine Doxa nata con l’obiettivo di monitorare gli stili abitativi degli italiani per fotografare lo stato dell’arte e offrire agli addetti ai lavori informazioni su tendenze e caratteristiche della casa del futuro, secondo le aspettative dei loro abitanti. Per la prima volta, Leroy Merlin, ideatore dell’iniziativa, è stato affiancato da Saint-Gobain, in un percorso che mira a coinvolgere nell’indagine un numero sempre crescente di player di spicco del mondo dell’abitare.

Da sinistra: Anna Comincini, research manager Doxa, Guido Argieri, Customer Insight Director e Gianni Bientiniesi, Direttore Business Intelligence Leroy Merlin Italia (foto fralemarch)

Lo studio, condotto su un campione di 1500 individui è stato sviluppato a partire dalla definizione di 5 pilastri, ovvero 5 aspetti su cui si concentra l’attenzione quando si parla di “casa ideale” quali la casa attenta alla salute, la casa comoda da vivere, la casa che fa risparmiare, la casa rispettosa dell’ambiente e la casa smart.

Dalla ricerca emerge che solo il 25% degli intervistati si dichiara soddisfatto della propria abitazione, mentre per quanto riguarda le maggiori cause fonte di preoccupazione sulla salubrità della propria casa ci sono l’inquinamento dell’aria interna (69%) e l’inquinamento acustico (80%), ma le soluzioni per combattere i due fenomeni non sono conosciute come si potrebbe immaginare.

Giulio De Gregorio, Direttore Habitat di Saint-Gobain in Italia (foto fralemarch)
 (foto Saint-Gobain)

A questo riguardo, Giulio De Gregorio, Direttore Habitat di Saint-Gobain in Italia, ha sottolineato come poche persone sappiano che «l’inquinamento interno è 5 volte maggiore di quello esterno, ma ciò che sorprende ancora di più è quanto poco siano conosciute le maggiori cause che influiscono sulla qualità interna dell’aria, ovvero gli aldeidi, i Voc – Composti Organici Volatili – e muffe provenienti dall’umidità. Oggi esistono materiali edili che non contengono VOC e soprattutto che sono in grado di neutralizzare quelli esistenti».

Anche per quanto riguarda l’inquinamento acustico, se il 72% degli intervistati dichiara di aver installato i doppi vetri come strumento di difesa, solo l’11% è intervenuto anche con lavori sulla struttura della casa, quali l’isolamento delle pareti perimetrali, del solaio/tetto e dei pavimenti.

In tema di comfort se da un lato sono prioritari fattori quali le caratteristiche del quartiere, la vicinanza ai mezzi pubblici e ai negozi, il rapporto dell’Osservatorio evidenzia come la casa comoda per gli italiani sia quella che si “modifica” in base alle proprie esigenze (aumento dei membri della famiglia, necessità di ricavare nuovi spazi, etc.). L’abbellimento di uno o più ambienti costituisce invece un modo per amare maggiormente la propria casa e che oltre l’85% degli intervistati ha eseguito almeno un lavoro di abbellimento e che la spesa media a essi riferita si aggira intorno ai 3.000 €.

Secondo lo studio, poi, solo il 24% degli intervistati considera l’efficientamento energetico legato all’isolamento termico un fattore primario nella scelta dell’abitazione. Anche in questo caso si riscontra una scarsa conoscenza delle soluzioni esistenti, ad esempio l’isolamento del cosiddetto involucro opaco con appositi materiali, a differenza dell’isolamento termico attraverso le finestre, sicuramente più conosciuto.

Bassi anche gli indici legati al tema dell’ecosostenibilità: solo il 21% è soddisfatto della qualità dei materiali di costruzione della propria casa e solo il 15% ha installato pannelli fotovoltaici sulla propria abitazione (o è in procinto di farlo). La casa intelligente, ovvero quella dotata di apparecchi comandabili a distanza, inoltre non è ancora nel cuore di tutti gli italiani, tuttavia il 16% considera la presenza di sistemi innovativi un elemento molto importante nella scelta della casa. Tra gli apparecchi più desiderati ci sono quelli utilizzati per il monitoraggio a distanza degli ambienti.

Nota dolente, infine, i dati relativi al tema del rischio sismico e quello dell’utilizzo degli incentivi fiscali. Ne primo caso nonostante gli accadimenti degli ultimi anni, il 13% degli intervistati non sa se vive in una zona sismica, mentre il 45% non sa se la propria abitazione è stata costruita rispettando norme antisismiche.

Poco confortanti anche i dati sull’utilizzo delle detrazioni fiscali per le opere di ristrutturazione: l’84% del campione ne è a conoscenza, ma solo il 52% di chi ha realizzato dei lavori ne ha usufruito.