Occupazione: non si spegne l’effetto Jobs Act

A maggio nelle imprese del campione Cna sono state effettuate 3.408 assunzioni contro le 2.723 cessazioni, per un saldo positivo di 685 posti di lavoro
A maggio nelle imprese del campione Cna sono state effettuate 3.408 assunzioni contro le 2.723 cessazioni, per un saldo positivo di 685 posti di lavoro

A maggio continua ad aumentare l’occupazione nell’artigianato e nelle piccole imprese (+0,5%), a conferma del miglioramento complessivo dell’andamento dell’economia italiana. Lo rileva l’Osservatorio del lavoro Cna, realizzato dal centro studi, che monitora mensilmente un campione di circa 20.500 micro e piccole imprese.
Nelle imprese del campione Cna sono state effettuate 3.408 assunzioni che si contrappongono a 2.723 cessazioni, per un saldo mensile positivo di 685 posti di lavoro.
L’aumento degli occupati dello 0,5 per cento su base mensile è pressoché identico a quello dei due mesi precedenti.
Rispetto a un anno fa non si è confermato invece il balzo dei contratti a tempo indeterminato (-2,3%) mentre tornano ad aumentare quelli a tempo determinato (+5,4%). Ancora in discesa le assunzioni effettuate con le altre forme contrattuali.
Sarebbe azzardato interpretare la battuta di arresto delle assunzioni a tempo indeterminato come uno “svuotamento” dell’effetto Jobs Act. Probabilmente essa è in parte fisiologica, perché segue un bimestre caratterizzato da variazioni positive molto marcate, e interviene in un periodo nel quale si assiste normalmente all’aumento delle assunzioni stagionali (effettuate con i contratti a tempo determinato).
Inoltre sul rallentamento delle assunzioni a tempo indeterminato potrebbe avere inciso la preoccupazione relativa all’insufficienza delle risorse da destinare per la copertura degli sgravi contributivi previsti dalla Legge di Stabilità. A questo proposito la Cna auspica che non vi siano incertezze da parte del Governo a garantire la stabilità della misura.