Minimalismo su due piani

La scala, realizzata artigianalmente da Claudio Gatti di Bbg, è formata da pedate a sbalzo in ferro verniciate di colore bianco mentre la parete, che svolge anche funzione portante, è stata tinteggiata di color scuro sottolineando l'effetto di “galleggiamento” delle pedate a sbalzo. A terra sono posate doghe di legno in essenza di rovere piallato anticato e oliato (foto di Marcello Mariana)
La scala, realizzata artigianalmente da Claudio Gatti di Bbg, è formata da pedate a sbalzo in ferro verniciate di colore bianco mentre la parete, che svolge anche funzione portante, è stata tinteggiata di color scuro sottolineando l’effetto di “galleggiamento” delle pedate a sbalzo. A terra sono posate doghe di legno in essenza di rovere piallato anticato e oliato (foto di Marcello Mariana)

Da uffici a residenza: a Sondrio, due livelli cambiano destinazione e, grazie a una scenografica scala, diventano un’unica abitazione
Luminosa, minimale e con spazi ben organizzati: è così che appare, al primo sguardo, questa casa su due piani in provincia di Sondrio. Ma non era questa l’impressione che si aveva quando è stata acquistata dai nuovi proprietari.

Una quinta scura fa da divisorio tra living e zona pranzo (foto di Marcello Mariana)
Una quinta scura fa da divisorio tra living e zona pranzo (foto di Marcello Mariana)

Originariamente, infatti, i due livelli erano completamente diversi tra loro, sia per la funzione sia per la distribuzione degli spazi: un piano era organizzato a uffici e magazzino mentre nell’altro era stata ricavata un’abitazione.

Elaborato dello stato di fatto: piante del piano terra e del primo piano
Elaborato dello stato di fatto: piante del piano terra e del primo piano
Elaborato di progetto: piante del piano terra e del primo piano
Elaborato di progetto: piante del piano terra e del primo piano
Cosa è cambiato
Originariamente, il piano terra era adibito a ufficio e l’ampio spazio diviso in tre parti: uno spazio ufficio vero e proprio, un grande magazzino e uno locale per i servizi. Il primo piano era sfruttato come residenza, con locali disposti secondo la tradizionale distribuzione delle funzioni: un soggiorno, una cucina ritagliata in un angolo e un lungo corridoio che distribuisce alle camere. Con l’intervento dell’architetto Vanotti, questi 120 metri quadrati si sono trasformati in zona giorno, con la realizzazione di un ampio living separato da un setto dalla zona pranzo. Una scala si “appoggia” al muro centrale e porta al piano superiore. Funzionali a quest’area giorno sono stati realizzati un bagno, un ripostiglio e una lavanderia. Ora la scala conduce a un ambiente aperto, utilizzato come studio. Da qui si aprono le varie camere e una cabina armadio che si trasforma nell’ingresso a un bagno a vista e alla camera da letto matrimoniale.

Una ristrutturazione totale poteva sfruttare il potenziale dei due piani e trasformarli in un’unica grande residenza di ben 250 metri quadrati. E così è stato. A firmare il progetto ci ha pensato l’architetto Alfredo Vanotti, dello studio EV+A, già conosciuto nella zona per interventi di ristrutturazione e progettazione d’interni.

La zona pranzo è organizzata intorno alla cucina a vista. Una porta bianca si apre verso la zona dei servizi (foto di Marcello Mariana)
La zona pranzo è organizzata intorno alla cucina a vista. Una porta bianca si apre verso la zona dei servizi (foto di Marcello Mariana)

Al momento dell’acquisto, i nuovi proprietari volevano un’abitazione accogliente, ben organizzata e con ruoli ben distinti: l’architetto Vanotti ha pensato di sfruttare il piano terra come zona giorno aprendolo verso il giardino esterno grazie ad ampie vetrate, mentre ha destinato il piano superiore a zona notte, ricreando stanze più intime e appartate.

Il progettista
architetto _alfredoVanotti«Partendo dalle indicazioni dei proprietari sono giunto ad una un’unità abitativa del tutto nuova, dove spiccano materiali forti e attenzione alla luce. Fulcro del progetto è la scala, leggera e scenografica che congiunge i due diversi livelli».
Alfredo Vanotti, EV+A Lab Atelier d’architettura e interior design

Il primo intervento è stato proprio quello di creare un grande soggiorno in cui far convivere anche una zona pranzo e una cucina a vista. La sensazione di “open space” è stata però interrotta da un setto posizionato proprio nel centro del locale, una quinta a tutt’altezza tinteggiata di scuro che crea una separazione visiva tra i due ambienti principali. E a questo setto ha dato anche il ruolo di elemento portante dei gradini della scala che porta al piano superiore.

Un primo piano della scala con i gradini a sbalzo che poggiano nel setto divisorio (foto di Marcello Mariana)
Un primo piano della scala con i gradini a sbalzo che poggiano nel setto divisorio (foto di Marcello Mariana)

Inutile dire che è proprio questa scala l’elemento architettonico su cui ruota l’intera abitazione e, per questo motivo, è stata posizionata al centro del piano terra, creando una perfetta simmetria tra la zona giorno e la zona living. “Come fulcro del progetto – spiega Vanotti – la scala doveva essere molto scenografica, la protagonista, e per questo motivo che ho deciso di renderla leggera sospendendola al divisorio centrale ed evitando al minimo indispensabile i collegamenti a terra”.

Il produttore
produttore_claudio bertolotto_01Modello sempre attuale per le sue linee pulite che si fondono nello stile essenziale di questa casa, la porta “Fashion” di Bertolotto è in legno a battente nella finitura bianca opaca. Come spiega il titolare Claudio Bertolotto, l’azienda crea i suoi prodotti prestando la massima attenzione alle aspettative dei clienti, e ogni porta è concepita come un “abito sartoriale”, su misura e sempre utilizzando prodotti italiani. «Ci pregiamo del marchio Made in Italy e lo siamo in ogni componente, nella materia prima, nel design e nella produzione: tutto il nostro prodotto è creato e realizzato in Italia».
Claudio Bertolotto, titolare di Bertolotto porte
Al piano superiore l’arrivo della scala si trasforma in un ballatoio che si affaccia sul soggiorno (foto di Marcello Mariana)
Al piano superiore l’arrivo della scala si trasforma in un ballatoio che si affaccia sul soggiorno (foto di Marcello Mariana)

Ad occuparsi della ristrutturazione è stata un’impresa edile di Sondrio, ed è lo stesso titolare Mirko Marveggio a spiegare le difficoltà incontrate durante il cantiere “I vincoli principali erano l’impossibilità di modificare radicalmente l’aspetto esterno, le quote pavimento e il carico strutturale delle solette. Li abbiamo affrontati realizzando aperture sfruttate al massimo, installando gran parte degli impianti a parete e realizzando la scala con una struttura in ferro e cartongesso per alleggerirla al massimo, garantendone però la resistenza”. Le pedate, per evidenziare proprio questa sensazione di sospensione, sono bianche e spiccano contro la superficie scura della parete.

Il distributore 1
Prodotti su misura per ogni esigenza Per scegliere le porte, bianche e lineari, l’architetto ha optato per un modello di Bertolotto Porte, fornito dall’azienda Fratelli Contini. È uno dei titolari a descrivere così la propria azienda che, oltre ad aver fornito le porte per questo progetto, realizza anche propri modelli: «Vogliamo riuscire ad offrire il massimo che un serramento in legno possa dare, in base alle esigenze personali di ogni cliente, attraverso l’impiego di materie prime solo ed esclusivamente di ottima qualità, e con un rapporto qualità prezzo eccezionale, abbordabile a tutti».
Mauro Contini, co-titolare Fratelli Contini

 

La camera da letto matrimoniale si affaccia, attraverso un’apertura direttamente sul bagno (foto di Marcello Mariana)
La camera da letto matrimoniale si affaccia, attraverso un’apertura direttamente sul bagno (foto di Marcello Mariana)

Al piano superiore è stata invece organizzata la zona notte: l’arrivo della scala è aperto sul soggiorno ed è sfruttato come studio e disimpegno. Camere e bagni occupano un’ala della casa mentre una lunga cabina armadio diventa l’accesso a un ampio bagno con vasca a incasso e alla camera da letto matrimoniale.

Il distributore 2
distributore_Giampiero BrugaCome rivestimenti per il pavimento è stato scelto, in ogni stanza della casa, un legno a doghe di rovere, piallato e con finitura anticata oliata. Ad occuparsene è stata l’azienda Bitrè che distribuisce importanti marche di pavimenti in legno e produce linee proprie. «L’obiettivo di Bitrè è proporre materiale di alta qualità di origini preferenziali con professionalità del personale addetto alle vendite e un rapporto diretto con il cliente».
Giampiero Bruga, amministratore unico Bitrè

Per tutta l’abitazione è stato scelto il bianco come colore uniformante, in contrasto con un pavimento a doghe in legno di rovere invecchiato. Il legno è uno dei materiali ricorrenti in tutti gli ambienti: la stessa essenza del pavimento è stata utilizzata per il rivestimento della dispensa, in legno sono le porte laccate di bianco e in legno sono molti degli arredi, come il tavolo da pranzo, la pedana in cui è incassata la vasca e il top su cui poggiano i lavabi nella stanza da bagno.

L'impresa edile
impresa_Mirko Marveggio«Per l’ottima riuscita di un progetto, tra progettista e impresa deve esserci sempre un confronto. È vero che ogni intervento ha una storia a sé, ma in generale, le idee devono essere sempre discusse e valutate dall’architetto, dall’impresa e dalla committenza senza imposizioni. Durante il cantiere di questo progetto è capitato che in corso d’opera scaturissero nuove proposte e soluzioni che valutavamo insieme».
Mirko Marveggio, titolare Impresa edile Mirko Marveggio
Durante la ristrutturazione l’architetto Vanotti ha messo mano anche alle aperture: dal momento che il fronte dell’edificio maggiormente esposto era rivolto a nord, al piano terra era necessario garantire una maggiore luminosità. Sono state così aperte delle ampie finestre che si affacciano verso il giardino, mentre a piano superiore, dato che non erano previsti locali di grandi dimensioni o con esigenze particolari, sono state riutilizzate quasi interamente le finestre esistenti.