Migliora la salute delle imprese italiane

Un saldo positivo pari a 37.980 imprese in più rispetto alla fine dello scorso mese di marzo, il migliore degli ultimi quattro anni
Un saldo positivo pari a 37.980 imprese in più rispetto alla fine dello scorso mese di marzo, il migliore degli ultimi quattro anni

Barometro in lieve rialzo, all’anagrafe delle imprese italiane, nel secondo trimestre del 2015. Rispetto allo stesso periodo del 2014, tra aprile e giugno di quest’anno gli indicatori sulla vitalità del sistema imprenditoriale segnalano una lieve ripresa delle iscrizioni e un’ulteriore, seppur contenuta, contrazione delle cessazioni. Al bilancio anagrafico del trimestre si aggiunge poi una significativa frenata nell’apertura di fallimenti e concordati preventivi, consegnando un quadro complessivo moderatamente incoraggiante sullo stato di salute del sistema imprenditoriale nazionale. Questi i dati salienti sulla nati-mortalità delle imprese italiane nel secondo trimestre dell’anno fotografati attraverso Movimprese, la rilevazione trimestrale realizzata da InfoCamere sulla base dei dati del Registro delle imprese e diffusi da Unioncamere. In termini numerici, il trimestre primaverile ha visto nascere 97.811 nuove attività e certificato la chiusura di 59.831 attività già esistenti, con il risultato di un saldo positivo pari a 37.980 imprese in più rispetto alla fine dello scorso mese di marzo, il migliore degli ultimi quattro anni. In termini relativi, lo stock delle imprese si è pertanto accresciuto dello 0,63 per cento (contro lo 0,59 rilevato nel secondo trimestre 2014) portando il totale delle imprese registrate in Italia, al 30 giugno di quest’anno, al valore di 6.045.771 unità. Sul fronte delle crisi d’impresa, il trimestre da poco concluso offre segnali anche più incoraggianti. Le aperture di nuove procedure fallimentari si sono infatti fermate al valore di 3.654, il 9,6 per cento in meno dello stesso trimestre del 2014, mentre quelle di concordati preventivi (414) hanno fatto registrare una frenata ancora più netta (-22,9% rispetto a dodici mesi fa).