Italcementi. La prima casa stampata con tecnologia 3D

3D Housing 05 (foto Luca Rotondo)

È stato presentato al pubblico e ai media il prototipo 3D Housing 05: primo progetto in Europa di casa 3D stampata in opera. La casa, che si trova in piazza Beccaria a Milano, è stata progettata dall’architetto Massimiliano Locatelli di Cls Architects, insieme a Italcementi, Arup e Cybe. Un’unità abitativa di 100mq che è stata realizzata in una settimana con una stampante 3D e che può essere messa in opera ovunque, in un lasso temporale contenuto, abbattendo radicalmente i costi, che potranno assestarsi a circa 1.000 euro/mq, per poter arrivare in futuro fino a 200-300 euro.

Massimiliano Locatelli (foto Luca Rotondo)

«Il nome deriva dalla tecnologia 3d utilizzata per la realizzazione di un edificio descrivibile in 5 parole: creatività, sostenibilità, flessibilità, “affordabilità” e rapidità – spiega Massimiliano Locatelli di Cls Architetti –. L’adattabilità della stampante consente al committente la flessibilità di forma, permettendogli di intervenire in ogni fase del disegno per costruire il progetto intorno a sé, alle proprie esigenze e gusti. Il rapporto committente/architetto è completamente stravolto, il progettista diventa interprete dei desideri e ragionamenti del proprietario di casa che potrà realizzarli con la tecnologia 3d, che no ha più limiti. Inoltre la velocità e flessibilità della tecnica, il facile trasporto della stampante, consentono la messa in opera immediata in situazioni a rischio, di emergenza o catastrofe».

La forma dell’unità abitativa, arrotondata e organica, si inserisce con naturalezza nel contesto urbano; è composta da una zona giorno, una cucina, una zona notte, un bagno e un tetto abitabile pensato come orto e un giardino. Gli esterni sono di cemento, ritmati dalle gettate di materia che evidenziano i successivi passaggi delle fasi di stampa: una texture che offre appiglio naturale ai rampicanti. Gli interni, con porzioni di pareti di intonaco lisciato (che è solo una delle possibili finiture), hanno una eleganza sottolineata dalla cura dei dettagli, dagli infissi di ottone, dagli arredi della quotidianità e da oggetti carichi di memoria. La materia è protagonista negli elementi della sala da bagno, realizzati a mano in blocchi unici di marmo.

3D Housing 05 esplora le infinite possibilità che le stampanti in 3D offrono nel campo dell’architettura e del design. È un progetto ambizioso nel quale bellezza e velocità declinano in chiave ecologica. L’edificio è infatti ecosostenibile, realizzato con cemento tecnologico e può essere demolita e ricostruita usando i suoi stessi detriti, con impatto zero.

Per la realizzazione sono necessari una macchina 3D printing e del cemento, ottenuto con una particolare miscela che consente a ogni strato di consolidarsi velocemente facilitando la posa di quello successivo per formare in tempi molto brevi i moduli che compongo l’abitazione.

Italcementi ha partecipato a questa nuova sfida fornendo know-how, soluzioni e performance frutto delle attività di ricerca effettuate in questi anni presso i.lab all’interno del Parco Scientifico Tecnologico – Kilometro Rosso a Bergamo. 3D Housing 05 è un progetto etico dove la bellezza dell’architettura nasce dalla trasformazione del cemento tecnologico in materiale costruttivo e dalla velocità messa al servizio della sostenibilità.

La casa 3D Housing 05  ha vinto il Design Award 2018 del Fuorisalone per la categoria “Best Sustainability” con la seguente motivazione: “Per aver proposto una soluzione concreta e sostenibile nel progetto architettonico in un perfetto equilibrio tra qualità materica ed esperienza emozionale”.

Enrico Borgarello, direttore innovazione di prodotto del gruppo HeidelbergCement

«Sono molteplici gli aspetti di sostenibilità legati a questa nuova tecnologia costruttiva, sul cui sviluppo Italcementi sta investendo con grande convinzione – ha detto Enrico Borgarello, Direttore Innovazione di Prodotto di Italcementi – HeidelbergCement Group -. A partire dalla possibilità di utilizzare materiale da riciclo, derivante da precedenti costruzioni, fino all’ottimizzazione dell’energia impiegata nella costruzione, al contenimento del rumore e alla forte riduzione delle polveri. Aspetto molto interessante, poi, è la possibilità di ridurre quasi del tutto gli sprechi di materiale, ottimizzandone l’utilizzo sul cantiere».

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