Giulio De Angelis. Rivitalizzare le periferie per uscire dalla crisi

Oltre il 70% degli edifici italiani necessita di interventi di ristrutturazione e riqualificazione: il finanziamento dei piani per la rivitalizzazione delle periferie urbane è uno strumento fondamentale per il rilancio delle nostre città

«Dalle Alpi alla Sicilia, l’Italia accoglie sul proprio territorio 53 dei 1.073 siti Unesco (al primo posto su 167 stati) ed è fra i paesi più ricchi di siti storici, monumenti e opere d’arte, visitato da turisti provenienti da ogni parte del globo interessati a conoscere e apprezzare la nostra cultura millenaria.
La maggior parte di questo patrimonio è concentrata nei centri delle città e negli altri insediamenti storici che, a partire dal primo dopoguerra, sono stati progressivamente circondati dall’espansione urbana moderna. Si tratta di luoghi senza una chiara identità urbana, tutti simili gli uni agli altri, e caratterizzati da bassi livelli di qualità della vita, alienati e alienanti.
Il modello di sviluppo che ha permesso la crescita economica e la diffusione del benessere nel nostro paese dimostra tutti i propri limiti proprio nelle molte periferie, cresciute attorno ai gioielli che rendono unico il nostro paese. I dieci, lunghi anni dalla peggiore congiuntura economica mai affrontata dalla nostra nazione hanno ulteriormente peggiorato la situazione.Oggi l’Italia ha sicuramente bisogno di investire per valorizzare la propria capacità produttiva, per incrementare l’efficienza e delle infrastrutture e per migliorare la qualità dei servizi di base, come la sanità e l’istruzione. Questa volta, però, siamo consapevoli che gli investimenti da compiere non possono essere esclusivo appannaggio di quegli stessi centri che già costituiscono un fiore all’occhiello».

Come funziona il prestito
Il Prestito Riqualificazione Periferie Urbane è lo strumento messo in campo da Cassa Depositi e Prestiti per velocizzare l’inizio e il completamento dei progetti di ridefinizione e sicurezza nelle città italiane. Possono accedervi gli enti locali che: – hanno già ottenuto l’assegnazione di un finanziamento, inserito nell’ambito delle richieste di assegnazione dei finanziamenti statali presentate dalle città metropolitane (Circolare Cdp n. 1280/2013); – hanno perfezionato con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e con la città metropolitana di riferimento una convenzione o un atto regolante le modalità di utilizzo e di erogazione del finanziamento statale. Il prestito è erogato con l’obiettivo di avviare e realizzare rapidamente le attività previste, attingendo alle risorse del Fondo per l’Attuazione del Programma Straordinario di Intervento per la Riqualificazione urbana e la Sicurezza delle periferie, in attesa dell’effettivo incasso dei finanziamenti statali sui progetti già individuati (attraverso il Dpcm 6/12/2016). L’importo nominale del prestito è pari ad almeno 5.000 euro. La somma finanziata è erogata in una o più soluzioni, nel periodo compreso tra la stipula del contratto e il 30/11/2022. Entro il termine del periodo di utilizzo, l’ente beneficiario può chiedere un periodo di utilizzo aggiuntivo, che inizia dalla data di decorrenza dell’ammortamento e si estende fino alla scadenza dell’ammortamento del prestito, con riferimento all’intero importo del prestito (conversione totale) o a solo una parte (conversione parziale). Il prestito è regolato a tasso variabile in preammortamento e in ammortamento, oppure a tasso fisso qualora ricorrano le condizioni e secondo le modalità specificate nella circolare di riferimento. Il rimborso del capitale avviene in rate semestrali con quota capitale costante. La stessa circolare individua i casi di estinzione del prestito senza indennizzo. Al momento dell’incasso del finanziamento statale deve essere obbligatoriamente rimborsato anticipatamente da parte degli enti beneficiari, senza alcun onere aggiuntivo a loro carico. Il prestito è erogato ad hoc ed è garantito dalla stessa Cdp: nel caso di revoca delle risorse statali, infatti, il prestito resterà in essere.

Promuovere la sostenibilità sociale 

Per uscire al meglio dalla crisi economica dobbiamo anche trasformare le periferie – create quando la crisi non c’era – in luoghi degni di essere vissuti. Negli ultimi anni sono sempre più frequenti i progetti di riqualificazione urbana, mirati a consolidare e a migliorare le condizioni di vita degli abitanti, ad adeguare e potenziare i servizi e le infrastrutture, a rendere concreta quella sicurezza che è alla base delle relazioni umane.
Abbiamo oggi l’occasione di migliorare le nostre periferie, rinnovandole per renderle finalmente luoghi piacevoli da abitare, facendo così ancora più belle le nostre città. La sostenibilità sociale e ambientale di questi interventi dev’essere accompagnata dalla sostenibilità economica dei piani e dei progetti.
Iniziative come quella intrapresa da Cassa Depositi e Prestiti – che mette a disposizione prestiti temporanei per dare subito avvio ai progetti di riqualificazione urbana – sono la concreta testimonianza di come gli investimenti mirati al miglioramento delle condizioni di vita delle periferie siano strategici per ridare slancio all’intero sistema-paese.
Tutti potremo giovarci di questa rivitalizzazione urbana. Migliorare la qualità della vita degli strati più disagiati della popolazione significa anche incrementare le occasioni di lavoro, dare maggiore sicurezza a tutti i cittadini e favorire gli scambi e i commerci – che, da sempre, svolgono un ruolo propulsivo per lo sviluppo dell’economia e dei territori.

 

Cos’é Cdp
Fondata nel 1850, Cassa Depositi e Prestiti è oggi una SpA controllata per circa l’83% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e per il 17% circa da diverse fondazioni bancarie, che svolge una rilevante funzione finanziaria per il paese. Si tratta infatti di una sorta di banca di stato, con un’operatività in parte simile a quella di una banca d’affari, simile ad analoghe istituzioni come la tedesca KfW e la francese Caisse des Dèpôts et Consignations. Riconosciuto dal 2015 come Istituto Nazionale di Promozione, Cdp promuove lo sviluppo del sistema economico e industriale del paese, mantenendo un ruolo attivo sullo scenario globale. La sua principale fonte di risorse finanziarie è costituita dal risparmio postale, al quale si aggiunge la raccolta obbligazionaria sui mercati, presso investitori istituzionali e al dettaglio. Parallelamente Cdp finanzia: – lo Stato, le amministrazioni locali e imprese italiane operanti anche all’estero; – partecipa al capitale di rischio di imprese nazionali profittevoli, medie e grandi, quotate e non, e a progetti immobiliari, infrastrutturali e finanziari strategici per lo sviluppo dell’economia nazionale. Il valore totale delle attività, pari a 410 miliardi di euro nel bilancio consolidato del 2016, rendono Cdp la terza più grande istituzione bancaria italiana.