De Albertis. Il mondo dell’edilizia chiede, unito, interventi urgenti al Governo

Assemblea Generale Straordinaria di Assimpredil Ance (foto Assimpredil Ance)

I rappresentanti dell’intera filiera delle costruzioni, ma anche degli enti locali, della Regione Lombardia e del governo hanno partecipato all’Assemblea Generale Straordinaria convocata per il 21 marzo 2021 dalla presidente di Assimpredil Ance, Regina De Albertis che ha aperto i lavori.

Regina De Albertis all’Assemblea Generale Straordinaria di Assimpredil Ance (foto Assimpredil Ance)

«Per prima cosa, esprimo vicinanza a coloro che stanno subendo gli orrori della guerra e piena disponibilità a dare sostegno e anche un’opportunità lavorativa a chi è costretto a fuggire da quei territori.

Sono oltre 30 i testimoni, qui oggi in presenza e in collegamento online, che hanno accolto il mio appello per guardare da più punti di vista la grave crisi in cui siamo ripiombati dopo l’emergenza Covid 19».

Prezzi e tempi di consegna

«I prezzi di materie prime, prodotti e manufatti dell’edilizia sono ormai fuori controllo, registrando un aumento di oltre il 30% negli ultimi 10 mesi, ma il balzo dei costi degli ultimi dieci giorni, anche per effetto della crisi geopolitica in atto, mette fortemente a rischio i cantieri italiani.

Solo per ricordare qualche dato: Il ferro per c.a. negli ultimi 15 gg è aumentato di oltre il 40%, il bitume del 40%, il gas naturale dell’875% l’energia elettrica del 542%, il petrolio del 81%, Il gasolio del 119%. I prezzi di materie prime, prodotti e manufatti per l’edilizia sono ormai totalmente fuori controllo.

Dalla fine del 2020, quasi tutti i materiali hanno fatto registrare aumenti di prezzo, ma il balzo dei costi degli ultimi dieci giorni, anche per effetto della crisi geopolitica in atto mette fortemente a rischio i cantieri italiani. Ma non basta, gli ordini sono anche aleatori, la consegna e il costo dei materiali sono un variabile indefinita e i business plane, di conseguenza, impossibili da rispettare. Tutti noi costruttori abbiamo ricevuto, negli ultimi giorni, lettere dai nostri fornitori che, oltre all’aumento dei costi – sempre a due cifre – ci informano che non possono garantire i tempi di consegna e che il prezzo è fatto al momento in cui i materiali arriveranno in cantiere, arrivo di cui però, appunto, non si conosce la data effettiva».

L’effetto domino su imprese e cantieri

«I principali centri di trasformazione siderurgici, gli impianti per la produzione di laterizi, di conglomerati bituminosi, di conglomerati cementizi, di isolanti, di materie plastiche, di prodotti ceramici hanno sospeso o hanno annunciato possibili sospensioni delle attività.

A cascata gli effetti si ripercuotono sulle imprese edili che saranno molto probabilmente costrette a chiudere i cantieri, con danni economici e sociali davvero incalcolabili. Un pericoloso effetto domino che non lascia indenne assolutamente nessuno: ogni comparto del nostro settore ne è coinvolto».

Se si ferma il comparto si blocca il 20% del Pil

«Sapete cosa vuol dire fermare quasi il 20% del Pil italiano legato all’edilizia (la nostra lunghissima filiera rappresenta infatti quasi il 20% del Pil)? Vuol dire fermare la salvaguardia del territorio, la riqualificazione e messa in sicurezza di scuole ed ospedali, la rigenerazione urbana, la riqualificazione energetica e sismica, la riqualificazione delle città e dei quartieri degradati, la casa sociale, vuol dire mettere in forse il Pnrr e l’attrattività del territorio agli investimenti immobiliari.

Bisogna impedire assolutamente che ciò accada, bisogna farlo con misure adeguate che al momento, però, non ci sono».

Le richieste di Assimpredil Ance al Governo

«Per questo, chiediamo che il Governo intervenga efficacemente e tempestivamente con:

  1. Una ricognizione straordinaria delle opere in fase di progettazione, al fine di valutare se le risorse stanziate anche dal Pnrr sono sufficienti o se sia necessario riprogrammare e gli interventi meno urgenti;
  2. Ammortizzatori sociali che sostengano le imprese e i lavoratori;
  3. Azioni volte a sostenere le esigenze di liquidità delle imprese a seguito degli aumenti dei prezzi;
  4. Misure atte a ridurre in modo significativo e non meramente simbolico il costo dei carburanti».

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