Confesercenti. Le nuove misure sui Pos non bastano

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto che recepisce la direttiva europea sui servizi di pagamento e al regolamento sulle commissioni interbancarie nelle operazioni con bancomat e carte di credito, riducendo le commissioni interbancarie (con un tetto dello 0,2% per i pagamenti con bancomat e prepagata e dello 0,3% per operazioni con carta di credito).

Secondo Confesercenti, il recepimento da parte dell’Italia del tetto Ue alle commissioni interbancarie avrà efficacia, e a partire dal 2020, solo sulle banche. La norma prevede infatti il solo taglio delle commissioni interbancarie, e in particolare per quelle di importo inferiore a 5 euro, e non le commissioni pagate dagli esercenti che accettano pagamenti con il Pos. L’intervento non riguarda dunque direttamente gli utenti finali e si rivelerà un fatto positivo solo se il beneficio si trasmetterà alle imprese e ai consumatori. Senza un taglio vero delle commissioni pagate dalle imprese, l’efficacia del provvedimento come incentivo alla diffusione della moneta elettronica sarà dunque limitata.

Una misura positiva anche secondo Confcommercio, ma che, da sola, non basta a favorire la diffusione dei pagamenti digitali. Servono, secondo l’Associazione, incentivi agli utenti e commissioni inferiori per i commercianti, o addirittura nulle per alcune categorie.

Una maggior diffusione della moneta elettronica sarebbe un vantaggio anche per le imprese perché porterebbe a una riduzione dei rischi legati alla gestione del contante. Un aspetto che gli imprenditori non ignorano, soprattutto quelli del commercio e dei pubblici esercizi, come dimostrano i 400 nuovi Pos attivati ogni giorno negli ultimi cinque anni. Per aumentarne ancora il numero, l’unica strada percorribile, secondo le associazioni di categoria, è quella della reale riduzione dei costi veri del Pos: canoni, abbonamenti di servizio e commissioni, ancora troppo alti soprattutto per i micro-pagamenti.